Acque reflue: cosa sono e come trattarle?
Le acque reflue sono acque di scarico generate da attività di tipo domestico, industriale o agricolo.
In quanto contaminate da sostanze organiche o inorganiche devono essere depurate prima di essere reimesse nell’ambiente. Vengono classificate come acque reflue anche le acque meteoriche di dilavamento (acque di prima pioggia).
Acque reflue domestiche e civili
Sono acque provenienti da insediamenti residenziali (come nel caso di alberghi, scuole, caserme, uffici, impianti sportivi e attività commerciali in genere). Si tratta di acque di scarico derivanti da attività legate al metabolismo dell’uomo e da attività di tipo domestico (sistema fognario).
Acque reflue industriali
Come specificato nel d.lgs. n. 152/2006, rientrano nelle acque reflue industriali tutti i tipi di acque derivanti dallo svolgimento di attività produttive o commerciali, non classificabili come acque meteoriche di dilavamento o acque reflue domestiche (derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche).
Sono pertanto da considerare scarichi industriali, oltre ai reflui provenienti da attività di produzione industriale vera propria anche quelli rovenienti da insediamenti ove si svolgono pattività artigianali e servizi, quando le caratteristiche qualitative degli stessi siano diverse da quelle domestiche.
Acque reflue urbane
L’insieme di acque reflue domestiche, industriali e di ruscellamento (meteoriche di dilavamento, acque di lavaggio delle strade, ecc.) che vengono convogliate nelle canalizzazioni di scarico (sistema fognario).
Acque meteoriche di dilavamento
Le acque meteoriche di dilavamento sono definite come la frazione delle acque di una precipitazione atmosferica che, non infiltrata nel sottosuolo o evaporata, dilava le superfici scolanti.
Appartengono a questa categoria: acque di prima pioggia e le acque di seconda pioggia. Con l’urbanizzazione di questi ultimi decenni, è notevolmente aumentata la quantità di aree impermeabili destinate ad usi produttivi e commerciali.
Per questo sono in vigore alcune normative (vedi per es. D.Lgs. n. 152/2006) che prevedono l’obbligo di accumulare le acque meteoriche ricadenti sulle superfici impermeabili e di trattarle al fine di evitare l’infiltrazione, nei corsi d’acqua o nelle fognature, di sabbia, terriccio, idrocarburi, residui oleosi o particelle di materiali di consumo provenienti dagli autoveicoli e inquinanti.
Le acque meteoriche una volta incanalate, convogliate (tramite condotta separata) e riversate in corpi ricettori (vasche di raccolta) diventano quindi “acque di scarico”.
I nostri impianti per il trattamento delle acque reflue
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