Filtri percolatori anaerobici in cemento o materiale plastico
Le sostanze organiche presenti nel fango, in mancanza di un sufficiente apporto di ossigeno, diventano sede di processi riduttivi anaerobici che portano ad una progressiva stabilizzazione.
In questa tipologia di impianti, i processi vengono attuati in appositi manufatti chiusi, veri e propri fermentatori detti “digestori anaerobici”, in cui le reazioni biologiche si sviluppano in assenza di contatto con l’atmosfera.
I microrganismi di tipo facoltativo ed anaerobico utilizzano l’ossigeno occorrente per i processi di nutrizione e di sviluppo prelevandolo dalla massa delle sostanze organiche biodegradabili presenti nel fango, inducendo così, un’effettiva riduzione biologica.
Il filtro, costituito da uno strato di ghiaia di 40/70 mm. (spessore pari a circa 120 cm.) e di uno strato di ghiaietto di 20/30 mm. (spessore pari a circa 30 cm.), viene attraversato dal refluo dal basso verso l’alto e viene raccolto da una canaletta di sfioro.
Il loro funzionamento è, quindi, analogo a quello dei letti percolatori aerobici, con l’unica differenza che il materiale filtrante, in questo caso, esercita anche una vera e propria azione filtrante a cui si unisce quella biologica anaerobica.
Possono essere in cemento o in materiale plastico e devono essere dimensionati in base al numero di abitanti equivalenti che ne sono serviti.
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